L’evoluzione tecnologica ha permesso lo sviluppo di metodiche medico-chirurgiche sempre meno invasive, che sarebbero state ritenute inconcepibili 15 o 20 anni fa. A beneficiare di queste innovazioni è stata soprattutto la medicina estetica, una branca della medicina ormai diffusasi capillarmente grazie alla sempre maggiore importanza assunta dall’aspetto esteriore nella nostra società. I peeling chimici che impiegano molecole di nuova concezione possono essere eseguiti durante la pausa pranzo, sono estremamente efficaci ed hanno sostituito i vecchi peeling che lasciavano per giorni i segni sul viso. Radiofrequenza e laser non ablativi hanno preso il posto della dermoabrasione per il trattamento di esiti da acne, cicatrici, macchie e cedimenti cutanei. Le tecniche di “needling”, utilizzando aghi multipli montati su testine motorizzate e vibranti ad altissima velocità, permettono senza dolore e con brevissimi periodi di allontanamento dalla vita sociale di rigenerare il derma migliorando in poche sedute inestetismi cutanei come rughe e cicatrici acneiche. Le apparecchiature a luce pulsata sono ormai talmente perfezionate da sostituire il laser in molti campi applicativi e trovano indicazione elettiva nel trattamento di acne, dermatite seborroica e couperose.
Il trattamento delle adiposità localizzate (“maniglie dell’amore”, “culottes de cheval” e accumuli di grasso sull’addome) è stato rivoluzionato da pochissimo tempo grazie alla criolipolisi, una metodica messa a punto dai ricercatori americani ed approvata dalla FDA. Grazie ad una particolare apparecchiatura, gli accumuli adiposi vengono dapprima “risucchiati” e poi raffreddati ad una temperatura inferiore a 0° centigradi per tempi che vanno da 30 a 60 minuti in base allo spessore del grasso da eliminare. Ciò innesca un meccanismo di “apoptosi”, cioè di morte degli adipociti. Il trattamento è sovrapponibile come risultati finali alla lipoaspirazione, con la differenza che non richiede anestesia né ricovero, è totalmente indolore, a basso costo rispetto alla lipoaspirazione e permette un immediato reinserimento nella vita sociale e lavorativa. Ogni applicazione di crioterapia determina una riduzione degli accumuli adiposi fino al 25-30% e, poiché l’eliminazione del grasso avviene nel corso dei successivi 30 giorni, la cute ha la possibilità di retrarsi il più possibile. Se necessario il trattamento può essere ripetuto in caso di accumuli molto pronunciati.
Un’ altra apparecchiatura la cui validità è riconosciuta dalla Food and Drug Administration americana è il Velashape, che utilizzando multiple tecnologie associate fra loro (vacuum, radiofrequenza, infrarosso, luce led e massaggio meccanico) permette di lavorare sul profilo corporeo, sulle irregolarità cutanee dovute alla “cellulite” e sui rilasciamenti cutanei di braccia, addome ed interno cosce. Associando velashape con la criolipolisi è possibile ottenere dei risultati davvero sorprendenti, un tempo impensabili senza il ricorso alla chirurgia.
I primi cedimenti di viso e collo possono essere risolti con speciali fili di sutura costituiti da materiali riassorbibili, posizionati al di sotto del derma, che mettono in trazione i tessuti cancellando i segni del tempo senza alcuna incisione e cicatrice. Questa tecnica necessita di minima anestesia locale ed i risultati sono apprezzabili per circa 2 anni (soft lifting) e può essere ripetuta.
L’utilizzo di queste tecnologie e materiali permette di ottenere ottimi risultati in tempi brevi e con una spesa non impegnativa, ma deve sempre ricondursi ad una attenta ed adeguata valutazione da parte di un medico esperto nel settore in grado di applicarle secondo scienza e coscienza.