La “tintarella” conferisce sicuramente un aspetto più salutare e gradevole, ma attenzione ad esporre la cute in maniera corretta ai raggi del sole, soprattutto se si assumono particolari farmaci. La cute, infatti, per proteggersi dai raggi UV produce una maggior quantità di melanina, pigmento che determina il colorito più scuro della pelle e la difende dal sole. L’ustione solare è la conseguenza di una esposizione eccessiva ai raggi ultravioletti ed il danno che ne risulta è legato al tipo di pelle (fototipo): una persona con carnagione scura è meno sensibile ai raggi solari di una persona con pelle chiara ed occhi azzurri. Alcune zone del corpo come naso, labbra ed occhi sono inoltre più sensibili di altre ai raggi solari, mentre le ore centrali della giornata sono quelle in cui il sole, a picco, risulta più dannoso sulla pelle soprattutto nei bambini e negli anziani. L’azione dannosa dei raggi solari è inoltre potenziata da superfici riflettenti, come ad esempio specchi d’acqua, sabbia chiara o neve.
I sintomi dell’ustione solare sono caratterizzati da arrossamento della cute, con dolore al minimo contatto e, nei casi più gravi, da formazione di bolle. Malessere generalizzato, febbre e cefalea possono coesistere a disidratazione (in questi casi è importante bere abbondantemente). La guarigione avviene in un tempo che va dai 4 ai 20 giorni in base alla gravità del quadro, ma ripetute ustioni solari determinano invecchiamento precoce della pelle, con formazione di rughe e perdita della sua elasticità; nei casi più gravi si osserva l’insorgenza di tumori cutanei.
La terapia delle ustioni solari consiste, nei casi lievi (eritema), nell’evitare l’ulteriore esposizione ai raggi del sole fino alla scomparsa del quadro; nei casi più gravi è sempre consigliabile rivolgersi ad un medico che, oltre a trattamenti locali per lenire il dolore, potrà anche ritenere necessaria l’assunzione di farmaci per via generale.
La prevenzione delle ustioni solari si attua attraverso un’esposizione graduale al sole e mediante l’utilizzo di filtri con fattore di protezione adeguato al proprio fototipo, facendo attenzione ad applicare il prodotto in maniera uniforme e a ripetere l’applicazione ogni 2 ore e dopo ogni bagno o doccia.
Chi assume farmaci deve inoltre prestare particolare attenzione, poiché alcuni di essi possono determinare reazioni cutanee con l’esposizione al sole. I farmaci più spesso responsabili di queste reazioni sono:
- alcuni diuretici
- alcuni antibiotici (soprattutto tetracicline) ed alcuni farmaci utilizzati per la terapia di infezioni urinarie
- le fenotiazine, utilizzate come neurolettici
- farmaci utilizzati per la terapia di disturbi del ritmo cardiaco (soprattutto quelli contenenti amiodarone)
- la pillola anticoncezionale
- alcuni farmaci antireumatici
- le preparazioni ad uso locale contenenti olio di bergamotto, di lavanda o limone.
Le reazioni che ne conseguono possono essere di due tipi:
- reazioni fototossiche, con comparsa di reattività accentuata nelle zone del corpo esposte al sole;
- reazioni fotoallergiche, con coinvolgimento del sistema immunitario, che insorgono anche in zone del corpo non esposte direttamente ai raggi solari.
In questi casi è consigliabile rivolgersi sempre al medico, anche prima dell’esposizione al sole, in modo da chiedere se i farmaci che si assumono siano fotosensibilizzanti o se la terapia in atto possa o meno essere sospesa ( in caso contrario bisognerà evitare l’esposizione alla luce diretta del sole indossando abiti leggeri e coprenti oppure utilizzando specifici filtri solari a protezione totale).
Dott. Luigi Di Maio